Sondino o non sondino?

Il sondino è uno strumento molto spesso consigliato da professionisti sanitari o da altre mamme per quei bimbi che pare abbiano difficoltà a fare la cacca o che siano parecchio infastiditi dall’aria nella pancia.

Ma cos’è esattamente?
Il sondino è un tubicino di piccolo calibro che, inserito nello sfintere anale, dovrebbe fungere da stimolo per il piccolo e aiutarlo a liberarsi.

Ma è davvero di aiuto?
A mio parere no.
O meglio: effettivamente, mediante l’uso di questo strumento, molti bambini riescono a svuotare l’intestino, tuttavia è un metodo definibile “invasivo” e non vi sono evidenze scientifiche ad oggi che ne descrivano vantaggi e i benefici.

Capiamo meglio:
Usare il sondino consiste, parlandone con totale franchezza, nell’inserire un corpo estraneo nell’orifizio anale del bambino. Saremo tutti d’accordo nel dire che l’orifizio anale non è affatto deputato a suddetta funzione.
Si procura di sicuro molto fastidio al bimbo e, anche con un uso saltuario, si potrebbero creare piccole lesioni.
Può inoltre accadere che se utilizzato con insistenza e per periodi lunghi, crei assuefazione, portando il bambino a fare molta fatica a liberarsi se prima non stimolato.

Strategie dolci
I modi per aiutare il proprio piccolo a fare la cacca o liberarsi dall’aria che infastidisce il pancino possono essere:

  • attaccarlo al seno
  • portarlo in fascia
  • massaggiargli l’addome
  • tenerlo in braccio in verticale
  • cullarlo e dondolarlo avendo premura di tenergli le gambe rannicchiate in direzione del suo torace
  • un bel bagnetto

Ricordiamo che per il piccolo è più facile fare la cacca o rilasciare aria se riesce a rilassarsi!

Spesso facendo un buon corso di massaggio neonatale i genitori possono sperimentare tecniche di massaggio della pancia e movimenti delle gambine utili al piccolo.
Allo stesso modo imparando ad usare la fascia si può trovare una strategia efficace per affrontare alcuni critici momenti legati ai bisogni fisiologici del bimbo.
O ancora tenendo il neonato in braccio con il pancino rivolto verso il basso o con le gambine rannicchiate alcuni trovano una soluzione vincente.
Pensiamoci: che fatica deve essere per un neonato, che sta imparando a destreggiarsi tra le nuove sensazioni corporee e i nuovi bisogni fisiologici, fare la cacca senza nulla su cui fare pressione con i piedi o da sdraiato supino con le gambe all’aria?

E se bisogna proprio stimolarlo?
Nel caso in cui sia necessario procedere ad una stimolazione esistono sicuramente metodi più sensibili del sondino.
Per esempio, si può provare bagnando un batuffolo di cotone con dell’olio e tamponando la zona perianale e le natiche del piccolo, sempre raggomitolandogli le gambine verso il suo torace, magari associando un massaggio in senso orario sull’addome.

La fisiologia del neonato
Il neonato nei primi mesi di vita dovrà imparare, tra le tantissime cose, anche a fare la cacca.
Questo meccanismo per lui non è di immediata comprensione: svuotare l’intestino prevede il rilassamento dello sfintere anale e la contemporanea attivazione del torchio addominale, insieme di azioni che possono risultare non poco complesse.
Può accadere che quando il piccolo sente lo stimolo o sente movimenti intestinali, a causa del fastidio (o talvolta anche per lo spavento procurato da queste nuove sensazioni), anziché rilassare lo sfintere,  possa contrarlo, ottenendo l’effetto contrario.

E’ molto importante inoltre che i neogenitori sappiano che il neonato può avere una fisiologia e una regolarità intestinale molto diversa rispetto quella dell’adulto.
In particolare, dopo il primo mese di vita, se il neonato è allattato esclusivamente al seno o alimentato con solo latte materno può:

  • o mantenere un buon ritmo nello sporcare i pannolini (può esservi almeno una cacca al giorno, ma anche 5 o 6 o addirittura una per ogni poppata)
  • oppure può arrivare a fare la cacca una volta ogni 5-7 giorni

In quest’ultimo caso non si tratta di stitichezza, perché, essendo il latte materno significativamente povero di scorie, alcuni bambini tendono ad accumulare parecchio prima di liberarsi.
La cosa importante è che i genitori osservino che il bambino stia bene, sia tranquillo, continui ad alimentarsi regolarmente e mantenga almeno i soliti 5-6 pannolini di pipì al giorno.

Diverso dovrebbe essere per i bimbi alimentati con allattamento misto (latte materno + latte formulato) o con il solo formulato in cui sarebbe bene osservare una regolarità quotidiana, o quasi.

 

Immagine: https://it.pinterest.com/pin/704391197939694905/

Lascia un commento


ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER!